Come ripartire?

10 mesi di continue infezioni e il fuoco di Sant’Antonio come ultima sfida degli ultimi 10 giorni, hanno minato profondamente il mio animo, tanto che mi farò aiutare da qualcuno per lenire questo senso di frustrazione e impotenza che non riesco a gestire. E stamattina ha fatto capolino un ricordo in un angolo remoto dei miei neuroni. Un aiuto ulteriore forse me lo potrà dare il libro che nel lontano 1990 mi regalò mio papà al ritorno da una delle tante fiere alle quali partecipava. Libro che ho sempre conservato come una delle cose più preziose che ho e che ho vissuto più volte nell’arco della mia vita di persona con problemi di salute (non malata!). E ora eccolo qui di nuovo aperto per cercare un aiuto, cercare di ripartire in qualche modo. Ecco alcune frasi dell’autore che mi hanno aiutato a lottare in tutti questi anni: “nell’amore di sè è l’essenza della guarigione”, “il mio consiglio è: vivi la tua vita, fà che la gioia ti guidi e sii ciò che vuoi essere e non permettere che l’età sia d’impaccio alla tua realizzazione umana”, “ricorda che l’amore guarisce”. L’autore  suddivide i pazienti in tre categorie e io mi sono sempre riconosciuta nella terza, in quella dei pazienti eccezionali che si assumono la responsabilità della loro vita. Essi non recitano, sono se stessi, non fanno le vittime, si informano per conto loro, rivolgono domande al dottore perché vogliono capire e pretendono rispetto della loro dignità. E aggiunge che per essere pazienti eccezionali ci vuole coraggio perché si sbarazzano delle statistiche affermando “io posso farcela”, persino quando il medico non è dello stesso parere. I pazienti eccezionali non si crogiolano nella disperazione aspettando aiuti esterni! Imparano a guarire da soli. Ovviamente, così come sta succedendo ora a me, esistono dei momenti in cui di eccezionale non c’è proprio niente, ma rileggere ciò fa far capolino un po’ più di coraggio… e probabilmente ancora una volta riuscirò a venirne fuori! Il Dr Bernie Siegel, l’autore, poi punta l’attenzione sull’importanza dell’Amore! E fortunatamente di Amore nella mia vita ne ho tanto e dovrò succhiare tutta la forza da esso per ripartire! Forza Pamy! Ce la possiamo fare io e te!! ❤️

 

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Rientro a casa!

Tornare a casa dopo 35 giorni in camera sterile fa scoprire quasi un mondo nuovo, sconosciuto… vi è mai successo di non riconoscere i luoghi dove avete sempre vissuto? Scoprire cose che non vi ricordavate di avere? Varcare la soglia della porta di casa è stata una scoperta… i colori spenti della camera sterile sono stati sostituiti da quelli più accesi del mobilio, del divano, dei copriletti, del bagno, della cucina… tutto è più vivo o pare a me così,  visto che sono viva??? Come è bello ritrovare le nostre cose!!! Come è rassicurante ritrovare il mio divano ad aspettarmi per accogliermi! E come è bello ritrovare nell’abbraccio di Vale il calore e l’Amore che per un mese è stato solo attraverso un camice sterile! Il camino acceso poi mi accoglie col suo calore… ho freddo, tanto freddo! Nemmeno un pigiama di pile, una vestaglia di pile, una copertona di pile e stare davanti il fuoco riescono ad attenuarlo… che bella sensazione tornare a dormire nel proprio letto accanto a Vale!!! Quanto poco basta per essere felici!!! Sono tornata finalmente a casa!!! Tutto il resto non conta più! ❤️

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L’amore è la forza che muove il mondo!

L’amore è la forza che muove il mondo. Tendo sempre a ripartire da questa frase quando passo dei periodi molto difficili come questo… ed è la frase che ho detto il giorno del mio matrimonio alle persone che festeggiavano con noi questo grande traguardo per incoraggiarle sempre ad andare avanti! E in questo periodo, in questi mesi, ho scoperto anche quanta forza possa dare l’amore di una creaturina che mi si avvicina cauta per darmi un bacio o che si accoccola accanto a me per tenermi compagnia quando ho la febbre alta o non mi reggo in piedi per la debolezza… e il suo farmi un bel sorriso per farmi vedere le sue adorate fossettine mi spalanca il cuore! Non avrei mai pensato che un piccolo uomo potesse contenere un così immenso amore e che riuscisse a smuovere e far sprigionare così tanta forza in un fisico e una mente provati come i miei! E oggi devo ringraziare anche il mio bimbus Vale perché è riuscito a farmi andare oltre la debolezza e oltre il mio spirito di arrendevolezza che non mi faceva muovere di casa e mi ha accompagnata a Pisa per fare un esame. Grazie Amore mio!!! E grazie anche all’amore dei miei genitori che mi continuano ad accompagnare in questa vita non troppo facile. ❤️

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04 novembre 2007

In questi 10 anni ho pensato spesso se rendere visibili o meno questi momenti perchè volevo rimanessero intimi… Questo blog è nato per aiutare le persone e quindi oggi è arrivato il momento di farvi vedere come io e Vale abbiamo affrontato uno dei momenti che in molti ritengono più difficili da affrontare. Noi lo abbiamo fatto col sorriso che sempre ci ha contraddistinti… nonostante il terrore che ci attanagliava per quel 40% di possibilità di non uscirne. Bimbus, tutto ciò che abbiamo vissuto ci ha resi quello che siamo oggi. Grazie per continuare ad essere la mia forza! Grazie mamma e papà per avermi sempre incoraggiata e accompagnata con la vostra forza e il vostro ottimismo! E grazie a te mia gemella genetica per questa nuova vita!

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Un anno di scuola!

Anche quest’anno scolastico è finito. Grazie per avermi permesso di condividere emozioni, gioie, fatiche, arrabbiature con tutti voi ragazzi!! Il mio amore per la biologia mi aveva fatto prendere un’altra strada e ho fatto di tutto per rimanere scienziata… purtroppo non ci sono riuscita e mi sono accorta di come avessi chiuso a chiave in un cassetto una professione che non sentivo mia! Mi sbagliavo… per me che amo i ragazzi è stata una scoperta! Certo, le mie provette rimarranno sempre il mio faro ma… La prima parte dell’anno ho insegnato le mie materie e nonostante la gestione faticosa delle classi molto vivaci, ho cercato di dare il mio meglio ai ragazzi. Ci sono stati momenti di tensione ma anche di gioia e commozione. Serberò per sempre nel mio cuore tutti! Grazie colleghi per avermi fatta sentire una di voi! La seconda parte dell’anno ho accettato di confrontarmi con la realtà del sostegno. Dedicarsi a una sola persona e darle tutta me stessa è stato fantastico e forse, per la mia natura e esperienza di vita, è ciò che mi potrebbe arricchire di più umanamente. Se avessi pensato prima a immergermi nel mondo della scuola!!! E anche quest’anno ho vissuto le ansie degli esami di terza media. Stavolta non ho interrogato e mi sono goduta il lavoro svolto dai ragazzi: alcuni lavori molto profondi mi hanno colpita… e ho rivissuto l’emozione del mio esame di terza media! E scopri quanto sia bello confrontarsi con colleghi con più esperienza e sentirsi gratificati per ciò che fai! E ieri sera una cena per concludere l’anno scolastico al di fuori di quei muri intrisi di lezioni, emozioni, vita e cultura! Grazie a tutti per questo anno splendido! ❤️

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Giorno +25: Ritorno a casa! ❤❤❤

Finalmente sono a casa!!! Ed è stata una delle giornate più lunghe in assoluto!! Anche stamattina mi sono svegliata con la speranza e la paura… solita routine, solite analisi in attesa di sapere… Quando il dott ha varcato la porta della mia camera ho cercato di carpire dal suo viso qualcosa di diverso… ed eccolo lì… quel sorrisino e quella gioia mista a orgoglio che fanno capolino!!! E con un immenso sorriso mi comunica che nel pomeriggio potrò tornare a casa!!! La fine di un incubo, le mie spalle che si alleggeriscono, il mio cuore che esplode per la felicità!!! Ce l’ho fatta!!! Sono riuscita ad andare oltre: oltre la bastarda, oltre la chemio, oltre i pronostici, oltre il terrore!!! Posso finalmente tornare alla vita, a Vale, ai miei, al mondo e a tutto ciò che ora potrò ottenere!!! E sono iniziate le ore più lunghe in attesa che i miei arrivassero a prendermi… e il timore dell’ignoto fa di nuovo capolino! Vattene… oggi voglio solo essere felice!!! La mia testa esplode perché posso ricominciare a pensare al futuro, alle mie cose da fare fuori di qui!! Vengo interrotta nei miei pensieri solo dall’ingresso degli infermieri, degli inservienti, dalle donne delle pulizie che si congratulano con me perché oggi uscirò! E nei loro volti un sospiro di sollievo. Mi viene consegnata la lettera di dimissioni con tutte le notizie sul mio ricovero con allegata la terapia da eseguire e il primo controllo da fare, fra ben due giorni!!! I miei bianchi sono 2850, l’emoglobina a 7,8 e le piastrine a 37000: tutto parecchio scarso ma consono alla dimissione! Mi viene consegnato anche un elenco di consigli ai quali attenermi anche a casa: solite docce, solita igiene, solita vita ospedaliera e pure un consiglio che non mi sarei mai aspettata: l’astensione dai rapporti sessuali fino a che le piastrine non arrivano a 200000!! E quindi, visto il loro valore attuale… mai!!! Nooooooooo… ma poi penso… in quel senso purtroppo ora sono un po’ spenta anche se il pensiero a volte sembra risvegliare qlcs… mi sa che Vale mi dovrà aspettare un pochino… e mi rattristo. Mentre sono assorta fa capolino la mamma… Mi aiuta a vestirmi e a preparare le mie cose che solo in parte ero riuscita a sistemare. E finalmente mi accompagna dal pino che aspetta in sala attesa e che mi accoglie fra le sue braccia. Saluto tutti con mille sorrisi e abbracci ed esco da quella porta e l’aria gelida di questo 10 dicembre invade i miei polmoni ridandomi la vita!!! Salgo in macchina e mi godo la libertà!!! Sto tornando a casa… e dopo una quarantina di minuti vedo le scale… e mi accorgo che tutta la mia potenza interiore non riesce a farmi salire quei gradini! Col sostegno del pino finalmente varco la porta di ingresso e trovo Vale ad aspettarmi!!! Sono tornata bimbus come ti avevo promesso e non ci lasceremo più!!! ❤❤❤

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Lettera a Michela del 08/05/1993

Ogni tanto, mettendo a posto i cassetti di casa, spunta qua e là qualche ricordo e stavolta ho ritrovato una lettera di quando avevo 20 anni. Io e Michela siamo amiche dai tempi del liceo dove eravamo anche compagne di banco. Era lei la prima che mi accoglieva a braccia aperte al mio ritorno a scuola dopo periodi di ricovero o assenza. Quanto mi ha aspettata! E in una delle mie notti particolari le ho scritto questa lettera che pubblico con il suo consenso.                                                          “Pescia 08/05/1993                                          Ciao Michela, ore 24.10, come stai? Bene? Io no, sto male, altrimenti non si spiegherebbe la mia presenza nel mondo dei nottambuli a quest’ora certo inusuale per me. Per me non c’è sosta eppure il riposo del guerriero, almeno dopo la battaglia, c’è sempre stato. In notti come questa e altre ho chiesto a qualcuno nei miei pensieri perché non potessi evadere dal corpo di Pamela per trasferirmi in uno nuovo ma senza alcun malanno. Da ormai sei anni non conduco più una vita decente e spesso e volentieri mi porta a dimenticare la mia giovane età in favore o sfavore di un’altra che solo tra qualche tempo avrò: la vecchiaia. Molto spesso mi sento come un rottame per il quale il padrone cerca il meglio ma non lo trova: eppure non ho fatto niente, nemmeno un incidente, per meritarmi tutto ciò! Sono stufa di vivere così, sono stufa di dover agire in funzione della sanità o malanno del mio corpo. La mia mente, il mio io, sono repressi e ingabbiati in un corpo che forse (dico io) non mi merito. Sono stufa di fare la parte della bambina matura perché avrei bisogno di quella spensieratezza, anche d’azione, che non ho mai avuto. Ho perso 5 anni della mia vita, quelli migliori. A volte, è vero, sono orgogliosa che mi diano della matura, ma spesso mi ha pesato in passato, mi pesa in certe occasioni ora e mi peserà in futuro, e quello che non riesco a capire è di non essere capita a fondo e accettata per quello che sono e che ho. Mi piacerebbe evadere dalla mia gabbia corporea, che oltretutto non mi piace, ma è impossibile, perché smetterei di vivere. Spessissimo ho pensato di farla finita con questa mia pallosa vita ma non sarebbe altro che fuggire dalle mie responsabilità e rifiutare a priori una vita che forse mi potrà dare qualcosa di buono e concreto: non a caso quando mia mamma mi propone ironicamente di smettere di prendere i farmaci, continuo a prenderli perché non voglio soffrire di più e quindi, come potrei arrivare ad un gesto come il suicidio? La cosa a cui spesso penso di più e con soddisfazione, rivedendomi anche come immagine, è quando intraprendevo la strada di scuola seppur andando piano e stentatamente, cercando di fermarmi per camuffare l’affanno e l’unica cosa che mi importava era riuscire a giungere a destinazione con le mie forze. Non so perché tutto sto trambusto sia dovuto capitare a me e alla mia famiglia, ma a malincuore devo accettarla e tirare avanti. Spero anche che ci sia, da qualche parte, un tumbano che mi possa voler bene veramente! Per cui Michela, non cadere in depressione per un allocco perché qualcuno di giusto c’è per tutti “somewhere over the rainbow “! Sono ormai le 24.40 e la crisi di tosse malefica pian piano va scemando. Domani è un altro giorno e speriamo un po’ più roseo. Ridi che la vita è bella quando la si può vivere! Io non sono come voi, non vi posso capire perché comprendo di più le persone come me, le persone che non sognano gli amori o le emozioni ma solo un po’ di salute e felicità. Scusami per queste parole, ma questa notte avevo proprio bisogno di uno sfogo! Ti voglio bene Michela, a presto.”

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Nessuna paura d’Amare!!! ❤❤❤

La storia di Hazel e di Augustin nel film “Colpa delle stelle”  l’altra sera ha fatto riaffiorare pensieri e paure del mio passato, che credo siano molto comuni tra le persone che soffrono di malattie gravi e che ci mettono in difficoltà nei confronti dell’Amore! Tutti sogniamo il principe azzurro e la principessa fin da quando siamo piccoli… ma quanto è duro quando ci sono di mezzo i problemi di salute!! Come Hazel hai paura di essere giudicata per il tuo stato, di non essere adeguata e soprattutto temi di far del male alla persona che ti vorrebbe stare accanto! E hai paura di lasciarti andare se prima hai già sofferto per qualcuno che ti ha abbandonata perché stavi male e si vergognava di te! Ma il richiamo del cuore è magico… e nonostante la terribile paura di poterci ricascare e risoffrire… meglio cedere e provare!!! E se quell’Amore poi riesce a riempirti, a sostenerti, a farti rinascere e rimane con te nonostante tutto… Amare, ne vale sempre la pena!!! E tutte le volte che Vale mi stringe tra le sue braccia ricordo con un sorriso tutte le volte che ci dicevamo di non innamorarci… Poteva non durare, potrebbe non durare ma è ciò che mi fa sentire più viva ogni giorno!!! Grazie Bimbus!!! ❤❤❤

Love.

Love.

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Giorni +23 e +24: Verso casa! ❤️❤️❤️


Ora nella mia mente un solo pensiero con un solo nome: CASA… e ogni giorno la speranza viene meno per una causa sempre nuova: febbre che va e viene, valori che non sono mai stabili e che mi mettono ansia! Voglio uscire! E poi? Dietro il desiderio di casa però ha iniziato ad insinuarsi un timore che cerco di non far palesare perché non diventi prevalente. Se qui mi aiutano per qualsiasi cosa accada… a casa? Se mi viene la febbre alta? Se mi viene un sintomo che non ho mai sentito? Se… se… se… ho semplicemente un’ enorme paura di uscire di qui!! Chi riuscirà a prendersi cura di me?  E allora per non pensare mi metto a cantare al pc, cerco di passeggiare per rinforzare qualche fibra muscolare in più… ma che fatica!!! Guardo la tv ma mi annoia come sempre e rimango in attesa di fare qualche parola con qualcuno! E non riesco più a sopportare il cibo di qui… sempre lo stesso e sempre questa terribile nausea che non mi abbandona mai.. ma devo mangiare lo stesso perché nonostante il vomito devo costringermi a mangiare per riuscire anche minimamente trattenere qualcosa! Oggi sono già 35 gg che sono rinchiusa e posso solo scorgere il cielo da ciò che resta del vetro opacizzato della mia camera! Speriamo di essere alla conclusione di questa avventura!!! ❤️❤️❤️

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Preparativi per entrare in camera sterile

Entrare in camera sterile non è come essere ricoverati in una normale corsia d’ospedale. A circa un mese dal ricovero, o appena saputa la data dell’ingresso, viene consegnata una lista con tutti gli indumenti da portare in reparto una quindicina di giorni prima, per essere sterilizzati dalla lavanderia ospedaliera. Letta la lista ci si rende conto che gli acquisti da fare sono molti: una decina di pigiami, mutande, canottiere e calzini per avere un minimo di autonomia. Una volta intrapresa la strada dei negozi ci si accorge che la difficoltà reale non sta nei numeri in sè cospicui, ma nella difficoltà di reperire tutto in cotone al 100%!! Al giorno d’oggi anche i capi in cotone contengono una minima parte di sintetico e malgrado le commesse affermino che questa non influenzerà il capo, le sorprese poi non sono molto piacevoli… Per paura di aver freddo alla testa glabra ho acquistato due berretti in cosiddetto cotone che sono diventati due papaline che al massimo riuscivano a coprire solo una parte di cranio… E anche qualche mutanda poteva essere utilizzata per un bambolotto!! Si, servono a farsi qualche risata ma sono inservibili è da buttare!! Quindi, occhio alle etichette!! Ogni capo sterilizzato viene poi inserito in una bustina sigillata e sotto vuoto che viene consegnato ogni mattina prima di fare la doccia! Facendo io cambio di stagione ho trovato ancora quelle buste… un ricordo che di questi tempi fa affiorare le emozioni di quasi nove anni fa!!! ❤️❤️❤️

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