Irene

Ieri sera mi sono ritrovata a singhiozzare davanti ai fornelli, un pianto nemmeno tanto sommesso e incontrollabile scaturito dal suo ricordo. Con la vista offuscata e il cuore in mille pezzi mi sono chiesta: “Perché ora?”… Non riuscendomi a calmare, ho lasciato le pentole sul fuoco al loro destino, per andarmi a nascondere in camera e sfogare quel dolore che fino a quel momento era rimasto segregato nel mio cuore: forse perché non ho ancora accettato la cosa, forse per cercare di essere forte per Vale e il bimbo… forse solo perché sto realizzando solo ora… forse perché non ero accanto a lei quando è successo… perché non le ho potuto dire ancora una volta quanto le volevo bene… Oggi è un mese esatto da quel giorno che pensavo non dovesse mai arrivare, che ero sicura non sarebbe arrivato tanto era forte… Ci siamo conosciute in un giorno di agosto di ormai 17 anni fa. Vale mi aveva invitata a casa vostra per conoscere il piccolo Luigi, un batuffolino di pochi mesi che a suo dire era spettacolare. Quel nostro primo incontro le é sempre rimasto impresso per la gonna con lo spacco vertiginoso che indossavo e che ancora tengo nell’armadio con la remota speranza di poter indossare. E con la gonna i miei stivali leopardati… l’avevo proprio colpita, tanto che, nel ricordare il nostro incontro, lei mi diceva sempre:”Come ha fatto il mi figliolo a trovare una come te?” e ci facevamo sempre una bella risata sopra. Da quelle prime visite saltuarie, ho iniziato a frequentare la vostra casa sempre più assiduamente e la ringrazierò sempre per avermi accolta come una figlia. Quanto affetto quando mi definiva “La mi bimba”…

Quante se ne sentono dire tra suocera e nuora ma il nostro rapporto si è sempre basato su un profondo rispetto reciproco. E’ vero, ci sono state delle tensioni dovute alla vicinanza, ma è anche vero che ho sempre potuto contare su una presenza forte e sempre disponibile. Anche nel dopo trapianto sapevo di poter contare su di lei. E poi sono iniziati i suoi problemi di salute… Una malattia bastarda della quale nessuno di noi sapeva nulla e che nemmeno i medici riuscivano a curare al meglio… Ho visto il suo volto trasfigurarsi un po’ alla volta diventando ogni giorno meno indipendente e ho assistito al lento declino di quella volontà ferrea che le ha sempre permesso di crescere i suoi figli da sola e che è sempre riuscita ad andare a testa alta nonostante tutto. Ho cercato di aiutarla come potevo, eppure non bastava… ricordo le infinite notti passate seduta accanto a lei sul letto in attesa che le sue gambe le dessero un minimo di tregua, le lunghe chiacchierate per cercare di farle pensare ad altro, i tentativi di ingannare il suo stato ansioso con il placebo… I suoi inutili tentativi di tornare a camminare e che affossavano ancora di più la sua volontà di farcela. Eppure in un modo o nell’altro, con tutta la fatica di questo mondo si riprendeva sempre… tranne dopo Natale. Ho sempre odiato i pessimisti e tutte le persone che facevano trasparire i brutti pensieri davanti a lei. Alla fine si è arresa ed io non ero con lei… Non ho potuto fare altro che accudirla anche dopo come potevo e mi sono impuntata per farle indossare le sue amate collane, la sua adorata spilla e soprattutto lo smalto rosso fuoco che adorava e che le ho messo tenendole le mani per l’ultima volta: piccoli gesti per dimostrarle ancora una volta quanto le volessi bene. Guardavo il suo volto ormai in pace e sereno sperando di veder comparire ancora una volta il suo sorriso ma ormai era lontana. Mi ero ripromessa di essere forte, ma alla fine sono crollata… Ora siamo tutti più soli senza lei e dovremo essere forti nonostante tutto… il tempo probabilmente sarà l’unica cosa che ci darà un po’ di consolazione. Le voglio un gran bene Irene e la prego: continui a proteggerci da lassù!

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Dietro un sorriso…

Dietro un sorriso si può celare qualsiasi cosa: un momento di gioia infinita, un attimo di serenità, gratitudine, amore, riconoscenza… Tutte cose positive! Chi si potrebbe immaginare guardando un sorriso che vi si possa celare qualcosa di negativo? Qualcosa che vuoi tenere celato per non nuocere o rattristare chi ti sta accanto? Anche un sorriso può diventare una maschera da indossare anche per cercare di far bene a te stesso se stai male, sperando che riesca a contagiare non solo i muscoli facciali ma anche i tuoi pensieri che non hanno niente di bello da farti esprimere!!! La maschera sorriso però è ingannatrice perchè quando poi esprimi a qualcuno ciò che in realtà senti e provi lo lasci spiazzato e incredulo e incapace di darti una mano! Anche se si tratta di chi ti sta accanto da anni… Il sorriso abbaglia e non fa più vedere o sentire che qualcosa non va… Per tutta la vita i problemi di salute e probabilmente l’incomprensione altrui, mi hanno fatto indossare una maschera per sembrare più forte, sicura, tenace e ciò ha aiutato anche me ad affrontare tutto… L’ho indossata forse per codardia, forse per protezione… Mi ha aiutata si ma in certi momenti poi questa cade e tu non sai più chi sei, rimani nuda con le tue paure, la tua tristezza e non sai più come fare! Ecco… Sono in uno di quei momenti in cui tutto sembra nero… Da quando l’8 giugno è andato male il concorso è iniziato il tracollo psicologico, come se solo quello avesse importanza nella mia vita… In altri momenti me ne sarei fregata… E invece lascio che mi nuoccia come se non ci fosse altro da fare… Mi brucia essere stata l’unica dei miei colleghi a non averlo superato, mi rode il fatto che sarei potuta rimanere a lavorare in labor con qualcosa di più sicuro, sono delusa da un sistema che ti giudica per una singola domanda estratta perchè le persone valgono molto di più e non perché sono io!!! Mi sento sola… Tengo tutto dentro perché non ho nessuno con cui confidarmi senza essere giudicata pazza… Ho iniziato a rimangiare perché mi gratifica e allo stesso tempo odio aver ripreso quei chili che con fatica avevo perso… A causa delle congiuntiviti, delle sinusiti e degli orari scolastici non sono più andata in palestra e le endorfine sono tornate sotto i tacchi… Poi vai al mare e vedi donne col pancione, genitori che giocano con i figli… Tutte cose che ti sono negate dalla sterilità… E tutto questo dolore sopito riscaturisce con violenza e ti trova già tramortita dal resto e gli soccombi… Esterno la cosa in cerca di un supporto, in cerca di una spalla sulla quale scaricare il groppo che ho in gola ma non vengo capita e ascoltata… Ciò che sembra importante è quella mezza vaschetta di gelato ingoiata da sola e non ciò che si cela dietro… Al solito dovrò caricarmi il sacco in spalla e alleggerirlo da sola e tornare a galla con le mie sole forze!!! Solo Sweet e Filippo stamattina mi sono stati ad ascoltare… Pippo miagolava perchè non voleva sentirmi piangere e Sweet faceva il buffone per strapparmi un nuovo sorriso!!! Auguri di nuovo Pamela!!! ❤️❤️❤️

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Emozioni di fine anno scolastico!

Ieri ultime tre ore di “lezione” con i ragazzi che ovviamente erano incontenibili per la gioia di non dover più tornare fra i banchi! Per me un po’ di tristezza perché non li rivedrò lunedì … Mentre aspettavamo la conclusione dell’anno mi sono tornanti in mente i ricordi della mia infanzia alle elementari e medie e di come uscivamo correndo fuori scuola felici di sentirci liberi! E non eravamo così caciarosi e i gavettoni non usavano! Purtroppo o per fortuna ieri a Pavana pioveva e i festeggiamenti sono stati sotto tono. Io me ne sono rimasta dietro una finestra ad osservare i ragazzi svanire con la gioia nel cuore per aver fatto parte della loro vita per pochi mesi e con la tristezza di non poter rivedere più quelle facce sorridenti ogni mattina!!! Ed è stata un’emozione consegnare i pensierini preparati il giorno prima. La felicità e incredulità scaturite nei loro sguardi sono state palpabili e mi sono emozionata spiegando cosa ci facessero due semini al centro di un cuore rosso. Dalle due seconde ho ricevuto molto affetto durante tutti i mesi e gli abbracci di ieri ne sono stata la conferma. I ragazzi di terza sono sempre stati difficili da gestire e temevo non avrebbero apprezzato questo mio gesto e invece… Ognuno di loro stringeva fra le sue mani quel cuore insperato e non sapevano cosa dire! Ed è proprio vero che spesso dietro l’arroganza, dietro la strafottenza e dietro gli atteggiamenti aggressivi spesso si cela altro… Tutti, in un modo o nell’altro, manterranno un loro posto nel mio cuore per tutta la vita ed io spero si ricorderanno di me che sono passata nelle loro vite come una cometa!!! Da lunedì i ragazzi di terza affronteranno l’esame e anche se so che faranno dei macelli auguro loro di affrontare con serietà e serenità questo impegno! Grazie a tutti ragazzi, vi voglio bene!!! ❤️❤️❤️

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Marco

Oggi 22 aprile è uno dei tanti giorni tristi dell’anno. E da quando non ci sei, non passa giorno senza che tu faccia capolino nei miei pensieri. Tante persone sono passate nella mia vita e poi se ne sono andate e tutte rimangono in un angolino del mio cuore, costruito come un puzzle che continua a completarsi nel tempo. Il tuo posto però è speciale perché sei stato sempre presente per me e Vale nei momenti più neri e ci hai sostenuti con la tua semplicità e con la tua forza di vivere. Mi spiace non averti potuto vivere appieno come  invece ha potuto fare Vale… Avrei potuto aiutare meglio lui anche dopo… Quando ero in camera sterile e pensavo a Vale e a cosa potesse provare mi faceva soffrire, ero impotente e non potevo lenire le sue paure… Però sapevo che c’eri tu che all’improvviso ti presentavi alla porta con una birra in mano e gli tenevi compagnia! E quando Vale si collegava con la webcam la tua chioma piena di ricci faceva capolino e mi ripetevi:”tranquilla, a lui penso io!”. E a volte gli davi una pacca, altre mi facevi vedere la guinness che avevi portato. Quando poi sono tornata a casa e mi hai vista tutta gonfia come un pallone e pelata hai avuto il coraggio di dirmi:”stai bene Pamy! Sei uno schianto!”. E la tua espressione non era quella di chi prova pena o di chi rimane sconcertato come è spesso accaduto… Ti sei solo sorpreso di quanto avessi freddo nonostante due maglie di pile, la vestaglia di pile, la copertona e il camino acceso e tu eri sempre a maniche corte!!! Avevamo una passione in comune: il nuoto e mi facevi rabbia quando mi dicevi che facevi anche più di 120 vasche in un’ora… Le mie sessanta sfiguravano davvero e ti ho sempre detto che prima o poi ci sarei arrivata… Che utopia!!! La prima volta che sono tornata in piscina, quasi un anno fa, ti ho sentito vicino e ti ho immaginato nella corsia accanto a tirare come una staffetta! Sono tornata a fare le mie 60 vasche e so che sei stato orgoglioso di me!!! Quante volte mi torni in mente Marco e in questo periodo in modo particolare… Nei miei 100 km quotidiani di auto per andare a scuola mi suggerisci cautela, soprattutto in montagna e quando ho a che fare con i pazzi, i bitumari (ciclisti come li chiamate tu e Vale) e i tir… E una volta ricordo di aver avuto un’uscita non molto felice sui tuoi colleghi di lavoro quanto sottolineavo come spesso gli autisti dei tir siano pericolosi… Mi sono subito zittita avendo capito la mia gaffe e tu sorridendo hai annuito senza prendertela facendo presente che da camionista ne vedevi anche tu di tutti i colori!!! In questi giorni ho trovato camion contro mano in montagna per la troppa velocità, oggi un bitumaro che nella discesa stava in mezzo a tutta la carreggiata che si è poi permesso di superare un autoarticolato andando nella corsia opposta… Come dicevate voi andava potato!!!! A causa di quel ragazzo ci sei stato strappato troppo presto… Ma ovunque tu sia, sappi che ti vogliamo e vorremo sempre un bene immenso!!! E mi raccomando, veglia sempre su tutti noi!!! Sicuramente anche lassù ti adorano Marra!!!! ❤️❤️❤️

  

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Una giornata “multiumorale”

Che giornata strana oggi!!! Partita con estrema tristezza e finita con la gioia di sentirsi utile. Sentimenti contrastanti che possono cozzare spesso nell’arco di poche ore e che ti fanno stupire continuamente sulla capacità che hanno le emozioni di farti sentire prima male, svuotato e triste, poi ottimista, felice e pieno di voglia di vivere!!! Oggi pomeriggio sono stata invitata dalla mia Amica Federica a parlare di me e di argomenti relativi alla biologia ai ragazzi cosiddetti “drop out” che frequentano vari corsi di formazione per ottenere un diploma al di fuori della scuola istituzionale che hanno abbandonato per vari motivi. Oggi mi hanno sommersa di domande e vedere il loro interesse nei confronti di ciò che ho vissuto mi ha riempita il cuore!!! Spesso le loro facce e i loro occhi erano increduli, altre volte erano perplesse soprattutto vedendo me ridere raccontando delle chemio, della morte ecc… Alla fine credo, in alcuni di loro, di aver toccato qualche corda emotiva e spero diventeranno donatori di vita o anche semplicemente di sangue! Quando poi ti chiedono di tornare capisci perché sei ancora al mondo: per metterti al servizio degli altri e cercare di rendere questo mondo migliore e avvicinare le persone in un’epoca dove l’indifferenza e l’egoismo regnano sovrani!! Grazie di cuore ragazzi!!! Grazie di cuore Fede!!! ❤️❤️❤️

(per drop-out si intende l’insieme dei ragazzi a rischio di dispersione scolastica; per abbandono si intende la rottura definitiva del patto formativo tra il ragazzo e l’istituzione scolastica, che si verifica in risposta ad una condizione esistenziale e psicologica, di disadattamento e di insuccesso scolastico)

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La vita come un fuoco fatuo

Poco fa un altro dolore, una delle pazienti che seguo per il mio progetto, non ce l’ha fatta… E non ce l’ha fatta dopo un anno dal trapianto, la malattia bastarda è tornata… Arrivederci Giuseppina!!! Solo ieri sera era mancato un ragazzo di 40 anni per infarto a Monsummano… Ricordo le parole della mia psicologa che, a proposito della morte di un amico unico come Marco, sottolineava il fatto che chi è sopravvissuto come me e tanti altri spesso si senta in colpa, anche inconsciamente, nei confronti di chi se ne va all’improvviso o per una malattia fulminante e magari avevano anche una vita senza grossi problemi… E noi che lottiamo strenuamente tutta la vita spesso avremmo voluto morire piuttosto che soffrire così, non avendo neppure granchè fortuna nella vita! Non c’è giustizia, non c’è nulla… Solo il destino che ha già deciso per noi… Vale non ci crede ma io sì e vivo con la consapevolezza che quando qualcuno girerà la chiave o soffierà sul fuoco della mia vita, significherà che dovevo semplicemente svanire. I primi tempi avevo terrore della morte, ora non più… Quando accadrà non dovrò più ammalarmi, non dovrò più prendere pastiglie, non dovrò più fare tutte quelle cose che mi hanno sempre condizionato e distrutto la vita! Sarò finalmente sana e serena!!! Vi colpiscono le mie parole? In giornate come questa, in cui la morte porta via qualcuno che fa parte della tua vita, certi pensieri sono normali! Non sono depressa, solo triste, molto triste!!! ?

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Riflessione sulla vecchiaia

Ieri 17 gennaio, con gli Arcobaleni abbiamo concluso il ciclo di concerti iniziati un anno fa. Eravamo ospiti presso il centro Don Bosco a Pescia. Dopo aver riscaldato le voci con i vocalizzi sono andata in crisi perché la voce non usciva… Mi sono spaventata e per fortuna gli Arcobaleni sono riusciti a convincermi che tutto andrà bene con l’aiuto di Sissy. Verso le 15.20 gli infermieri hanno iniziato ad accompagnare in chiesa gli ospiti, chi sotto braccio, chi in carrozzina… Le persone anziane e indifese mi fanno tenerezza. Mi aspettavo di vedere anche i loro parenti in visita e invece erano soli, di domenica… La tristezza è aumentata… Anche noi saremo dimenticati e lasciati soli da vecchi? Questo pensiero mi ha sempre turbato, considerata anche la solitudine per la mia malattia… Non c’è un figlio, i nipoti sono lontani… La vecchiaia mi spaventa più per questo che per altro… Eppure non mi cambierebbe granchè… Eppure… Abbiamo cantato, io ho fatto solo il pesce, e alla fine di ogni brano ci applaudivano come avessimo fatto chissà che… Spesso cantavano con noi ed era bello unire le nostre voci insieme. Alla fine ci hanno chiesto anche il bis e finito anche quello ci siamo mescolati un po a loro e una signora ci ha stretto le mani per ringraziarci della compagnia e per dirci che quando abitava in Svizzera cantava anche lei. Col cuore le abbiamo detto che ritorneremo!!! Siamo usciti col cuore pieno di gioia ma anche di tristezza e questa non mi ha lasciato nemmeno oggi quando mi sono resa conto di quanto si senta sola e inerme la mamma di Vale… Come dice lei non si difende più e dipende sempre da noi e da Elsa che la aiuta. Nonostante ciò spesso la riteniamo un peso perché dobbiamo occuparci di molte cose… Eppure lei ha sempre fatto tanto per tutti e nessuno le è grato! In qualunque modo uno sia non va mai bene… Come dovremmo essere allora? Non lo so… Dovremmo solo essere grati di poterci essere e godere sempre della presenza degli altri!!! 

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